Le capesante sono legate al mito di San Giacomo. Narra la leggenda che il corpo del Santo, dopo la morte avvenuta per decapitazione in Palestina nel 44 d.C., sotto il regno di Erode Agrippa, fu messo in un'imbarcazione ed affidato ai flutti. L'imbarcazione lasciata alla deriva sarebbe giunta dalla Terra Santa alla Spagna. Quando il battello fu tirato in secco si vide che era coperto di quelle conchiglie, da allora denominate Saint Jacques. La tomba del Santo fu scoperta nel Nord della Spagna nella seconda metà del IX° secolo, nel luogo che poi divenne uno dei più famosi per il culto della Cristianità con il nome di Santiago (ovvero, San Giacomo in spagnolo) di Compostella. Secondo un'altra versione, due cavalieri entrarono in acqua per far attraccare la barca e ne uscirono completamente ricoperti di conchiglie. La conchiglia divenne da allora simbolo dei pellegrini che si recavano al santuario e cominciò a comparire scolpita sugli edifici sacri lungo il cammino, come un'indicazione per confermare al viaggiatore che si trovava sulla buona strada. Nel tempo la conchiglia divenne anche la prova del pellegrinaggio e tutti i fedeli ne riportavano una nel viaggio di ritorno.
...sono sempre stata incuriosita dall'origine dei nomi...anche se adesso il pensiero di tutte quelle conchiglie attaccate alla testa mozzata...ahahha!
Sono buonissime le capesante... ed anche di grande effetto scenico! E' la prima volta che le cucino e l'abbinamento con gli asparagi è assolutamente... armonioso!
Ingredienti: per 2-3 persone, fettucce di grano duro/400 gr di capesante/300-400 gr di asparagi/ 2 scalogni/una noce di burro/un dito di vino bianco/olio evo
(nel caso usiate capesante congelate abbiate l'accortezza di farle scongelare e di eliminare , prima di congelarle, l'acqua che rilasciano; per ciò che riguarda i tempi di cottura questi rimangono invariati!)
Pulite le capesante, rosolatele brevemente in una casseruola con un filo d'olio e una piccola noce di burro; sfumatele con un dito di vino bianco. Tenete da parte. Cuocete gli asparagi: immergeteli in acqua fredda, in posizione verticale in modo che le punte, più tenere, rimangano fuori dall'acqua; salate e lasciate cuocere per circa 20 minuti. Trascorso questo tempo, tagliate i gambi, fateli insaporire in un soffritto di scalogno per qualche minuto e successivamente passateli al passaverdure; versate invece le punte nella casseruola insieme alle capesante; accendete il fuoco e lasciate che si insaporiscano per qualche minuto. Cotta la pasta, maneggiatela con crema di asparagi, completate aggiungendo alla fine, e mescolando delicatamente, le capesante e le punte di asparagi.
9 commenti:
Molto interessante! Grazie Bian
Un bacio
Fra
@Ciao cara Fra!Già... è bella la storia del nome ! :)
troppo gustosa questa pasta!
grazie della visita v@le!!!
Uhmmm... ti riconosco quando citi le storie che accompagnano i nomi, un pò meno nelle ricette... che succede? Un pò di stanchezza? E cosa ti riserveranno le prossime festività? (che curioso...) ciao Bian
..sì Morrison probabilmente un pò di stanchezza e meno ispirazione...ma è normale avere un periodo un pò "così"... le feste? mi godo la mia casetta e la mia famiglia :)
Un piatto davvero raffinato, buone feste Bian... riposati ... ti aspetto carica di idee e piatti strepitosi!
Con affetto!
Carissima Bian,
perdonami la prolungata assenza :(
Tantissimi auguri di buone feste a te e a tutti i tuoi cari!
Un abbraccio :)
Ciao e a presto.
Sono arrivata all'età di ventinove anni mangiando kili di coquilles St. Jacques senza mai sapere da dove provenisse la loro denominazione. In un giorno solo, oggi, trovo questa spiegazione per ben due volte a distanza di poche ore in posti diversissimi! Che caso...ciao ciao
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